venerdì 17 febbraio 2012

Un' altra ricetta: omelette di ceci


Sopravvivere in regime di alimentazione vegana, oltre che divertente, sexy e meravigliosamente etico, non è difficile. Fermo restando che il ricettario è sterminato, nei momenti di nostalgia di alimentazione specista, praticamente tutti i sapori e le consistenze sono facilmente riproducibili. Ed in più si va incontro alla scoperta di sempre nuovi sapori e nuove modalità di preparazione.


Tuttavia alcuni accorgimenti diventano fondamentali se non si vuole incappare in qualche inconveniente.


Mangiare di nascosto salametti e mozzarelline non è la soluzione.


Stringi stringi è essenziale garantirsi un apporto adeguato di calcio, ferro e soprattutto proteine. Assumere cibi ricchi di queste sostanze non basta, infatti bisogna predisporre il corpo a ricevere queste sostanze, e permetterne quindi un' assimilazione efficace. Per questo bisogna fare molta attenzione agli abbinamenti. Uno degli abbinamenti più efficaci è il sistema legume / cereale. In quest' ottica propongo la ricetta degli omelette di farina di ceci, autentico toccasana.


Un' altro abbinamento fondamentale è il ferro / vitamine (mangiare un bullone infatti potrebbe non rivelarsi efficace). In pratica una colazione di cacao e del buon succo di frutta (la maggior parte delle tavolette di cioccolato fondente sono vegan-ok) risolve il problema alla grandissima. La dimostrazione è che molti vegani sono donatori di sangue abituali e non riscontrano la minima alterazione di questo valore, fondamentale se si vuole fare donazioni.


Per quello che riguarda il calcio, la maggior parte delle marche di latte di soja viene arricchita saggiamente di calcio e di preziosa vitamina b12 (elemento di cui in realtà sono carenti gran parte degli onnivori). L' unica cosa simpatica cui stare attenti è di non acquistare un prodotto Ogm o coltivato nelle grandi foreste. Che vanificherebbe gran parte dell' immenso significato politico di un' alimentazione consapevole.


Periodicamente inoltre può rivelarsi efficace assumere un cucchiaino di olio di lino o una manciata di semi di girasole per garantirsi i giusti valori delle Omega (altri valori a cui gli onnivori prestano solitamente ben poca attenzione).


Omelette di ceci. Mescolare a secco 2 parti di farina di ceci e 2 parti di farina di grano. Aggiungere gli aromi in questa fase a seconda se si vuole una pietanza dolce (cannella, vaniglia, menta ecc), oppure salata (quindi curry, peperoncino ecc..). Mettere qualche piccola scaglia di lievito per ammorbidire il risultato finale. Aggiungere acqua in modo da creare un impasto semi-liquido e una punta d' olio d' oliva. Ungere la padellina per omelette (accessorio indispensabile) e versare una mestolata di impasto sulla padellina una volta raggiunta questa un' adeguata temperatura. Regolare su una fiamma non particolarmente aggressiva ma neppure troppo debole. Dopo circa un minuto scuotere con delicati ma secchi movimenti laterali il padellino. Se l' omelette si muove, girarlo con un colpo secco di polso in modo che l' omelette compia mezzo salto mortale (meglio se accompagnato da caratteristici movimenti e versi giapponesi per fare scena). Se invece l' omelette fa chiaramente capire di essere cotto, ma non si stacca completamente, aiutarsi con una forchetta (detta modalità nerd). Una volta cotto da entrambe le parti stendere il ripieno e arrotolare. L' omelette, se ancora caldo, dovrebbe saldarsi e creare un involtino che difficilmente si riaprirà.


Gnam gnam !