martedì 24 aprile 2012

Hummus - K. version





Poco tempo fa un' amica mi ha fatto assaggiare l' Hummus quello originale. Comprato in Israele. Ho ancora ben presente il perfetto bilanciamento tra gli ingredienti, ed un indefinito senso estatico ad esso conseguente.

Mi spiega che in realtà la salsa di sesamo (anch' essa originale) va aggiunta a parte. Di più. C'è tutta una storia da fare nella disposizione sul piatto. L' interno di sesamo e l' esterno con la crema di ceci. Rigorosamente. Il tutto non può' che essere mangiato (divorato nel mio caso) con l' originale Pita. Il pezzo di pane, che sembra concepito per essere diviso a meta in senso orizzontale, deve acchiappare parte del' Hummus e parte del sesamo, e solo in bocca avverrà l' unione delle due parti.

Completamente affascinato da tutto questo mi trovo ad osservare una stupefacente confezione, ricoperta di bellissimi quanto incomprensibili caratteri in ebraico.

Altissimi livelli.

In ogni caso l' Hummus, fatto da noaltri, non è poi così complicato da fare, e se lo meticciamo a sufficienza con aggiunte e personalizzazioni, può' dare risultati se non altro interessanti. 



Kraško Hummus :  

La base è fatta di ceci. Meglio sarebbe comprarli di qualità', lasciarli a bagno, cuocerli e poi lavorarli. Nessuno si scandalizza pero' se usiamo quelli comprati già' lessati. Con buona pace del Regno di Tzion. L' altro ingrediente fondamentale è il limone. Quanto basta per dare al sapore la giusta incisività. Sale. E aglio direi. Come base.

Con uno strumento adatto dobbiamo completamente spappolare i ceci, in modo tale da renderli una crema.

Da qui in poi la fantasia e il momento ci guideranno. La mia elaborazione (già collaudata e sembrerebbe apprezzata) è stata pensata con l' aggiunta di una punta, ma solo una punta di panna d'avena per rendere un attimo più rotonda la cosa. Due noci in un mortaio andranno a creare una finissima polverina di noci che andrà solo in seguito unita alla panna, e a piacere qualche pinolo (inna Pesto alla genovese style), molto meglio se raccolto. Due anacardi. Un qualche ago di rosmarino, anche qui meglio se raccolto, altrimenti è meglio lasciar stare. Questo è il momento di unire l' aglio, sempre nel mortaio. Può valer la pena di spendere 50 centesimi in più e procurarsi una bella testa d' aglio biologico, e la marcia in più la sentiremo bella distinta. Prezzemolo.

E una slavina d' olio d' oliva. Extravergine. Toscano, umbro, siculo o pugliese. Ma di qualità, altrimenti anche qui è meglio lasciar perdere.

Alcuni ci mettono addirittura la cipolla in precedenza soffritta. Personalmente non lo farei, ma è una possibilità che può essere presa in considerazione. Un giorno la proverò.

Unire tutti gli ingredienti e se tutto è andato per il verso giusto si creerà l' Alchimia. 

Una volta curata la disposizione, in alternativa alla Pita, possiamo considerare l' idea di divorare il tutto con dei Chapati, se fatti con sapienza. E naturalmente bisogna affiancare la salsa di sesamo.

Un piatto economico e veg-ok.

Shalom